Malte Naturali D'Autore per Formulazione

Le possibili ed infinite tipologie strutturali delle murature, molto spesso caratterizzate da materiali conformi alla morfologia dei luoghi d’appartenenza, possono essere trattate attraverso l’identificazione degli elementi principali, che costituiscono i muri portanti, come i conci e le malte. Questi, componendosi, definiscono la qualità statica dei Manufatti.



E’ importante rilevare che per le murature storiche i conci di roccia, siano essi d’origine ignea o sedimentaria e le malte, insieme componendosi, definiscono le parti essenziali e strutturali dell’edificio.



Trattando di malte, quindi, il luogo ed il tempo opportuno prima di tutto è quello che appartiene alla fase investigativa che servirà a definire quella progettuale.



Tale fase, nel rispetto delle preesistenze, deve essere curata con scrupoloso intendimento, perché, la composizione mineralogica dei composti, il rapporto in volume definito dagli aggregati sul legante, le conseguenti caratteristiche meccaniche finali delle miscele, attraverso una sapiente posa, diano risultati soddisfacenti e durevoli.



In merito al rapporto in volume tra aggregati e legante occorre ricordare l’importanza di quantità decrescenti di quest’ultimo. Le miscele che compongono il rinzaffo, la rincocciatura, il traversato e la finitura, devono avere resistenze di compressione, flessione e modulo elastico, decrescenti secondo dati definibili anche attraverso prove fisiche.



Assoluta rilevanza riveste la conoscenza della tipologia morfologica e strutturale della roccia e della malta d’allettamento, presente, nel manufatto in esame da recuperare e conservare. Le caratteristiche intrinseche, delle murature preesistenti, rappresentano i dati di partenza per definire un mix di malte appropriate da realizzare ed adottare.



Le scelte progettuali delle malte contribuiscono, in maniera sostanziale, sia in termini strutturali, sia in resa cromatica, in particolare quando quest’ultima è ricercata solo attraverso l’uso d’aggregati naturali senza aggiunta d’additivi coloranti.



La malta per finitura non è solamente mera espressione coloristica, ma parte integrante dell’intero pacchetto che compone i diversi strati del corpo murario che devono assorbire e trasudare in modo consequenziale a garanzia di continuità e scambio.




La cromia finale, del manufatto, non è effetto percettivo affidato solo ad una pellicola superficiale ma risultato materico che assume spessore e profondità.


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DOTT. ARCH. GIUSEPPE ANTONIO LONGHITANO
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"CONSULENZA e PROGETTAZIONE SPECIALISTICA SULLA FORMULAZIONE ED APPLICAZIONE DI MALTE NATURALI BASE COCCIOPESTO, CALCE AEREA E CALCE IDRAULICA NATURALE". A: tutti coloro che credono nella possibilità di impiegare "MALTE NATURALI SOSTENIBILI" e sono convinti che il Patrimonio Storico-Culturale sia bene di tutti e che tutti possono sentirsi parte in causa attiva per la salvaguardia ed il benessere del NOSTRO TERRITORIO e dei NOSTRI CENTRI STORICI, intesi come rapporto biunivoco tra "morfologia territoriale e morfologia urbana". dott. arch. giuseppe antonio longhitano

martedì 20 aprile 2010

UMIDITA' DI RISALITA. RELAZIONE TIPO E MALTE NATURALI DA IMPIEGARE

“CANTIERE TIPO” (CITTA’), UMIDITA’ DI RISALITA. Recupero Conservativo attraverso l’uso di materiali naturali.
15 APRILE 2010. IL PRESENTE DOCUMENTO è COMPOSTO DA 15 PAGINE, QUESTA COMPRESA.

ELENCO ARGOMENTI TRATTATI IN QUESTO DOCUMENTO.
INTRODUZIONE –
Analisi complessive da Sopralluogo (VARIABILI IN FUNZIONE DEL CANRITERE)
NOTA 1 -
Intonaci macroporosi.
ARGOMENTO 1 – COMMA 1 – COMMA 1.1 – COMMA 1.2 (VARIABILI IN FUNZIONE DEL CANRITERE)
Lavorazioni previste “tipologie tipo” per il rifacimento degli intonaci con l’uso di malte naturali a base cocciopesto idraulicamente attive.
ARGOMENTO 2 –
Composizione e natura delle Malte da impiegare. (SEMPRE VALIDE)
CONCLUSIONE –
Scelte vincolanti (da correggere in funzione delle scelte definitive da concordare).
DICHIARAZIONE E CONTENUTI TECNICI MALTE NATURALI. (SEMPRE VALIDE)
Dichiarazione di utilizzo esclusivo di malte naturali a base cocciopesto ed indicazioni tecniche sulle malte idraulicamente attive base calce.

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA DI MURATURE DEGRADATE. LINK
http://www.facebook.com/album.php?aid=20920&id=100000146261973&l=315fea4a10

ESEMPIO DI APPLICAZIONE DI MALTE NATURALI. TIPOLOGUIE ESTREME. LINK
http://www.facebook.com/album.php?aid=7470&id=100000146261973&l=fd99ad16b0

INTRODUZIONE
ANALISI COMPLESSIVE DA SOPRALLUOGO

Il complesso del CANTIERE TIPO, si trova arroccato su un promontorio roccioso di calcarinite che contiene in una sua porzione l’effige del Cristo ritrovata nel ----- e per il quale è stato eretto lo stesso CANTIERE TIPO.
Da una ricerca effettuata, emerge che l’ultimo intervento di recupero che ha interessato il CANTIERE TIPO in modo sostanziale è datato anno ------.
Il progetto di recupero principalmente finalizzava: CANTIERE TIPO.
Oggi andremo ad analizzare gli interventi di recupero che hanno interessato gli intonaci interni ed esterni.
Per questi, sono stati usati intonaci base calce ed intonaci macroporosi. Risulta da una analisi visiva che gli intonaci esterni di finitura denunciano un distacco dall’intonaco traversato in fase crescente ed evolutiva. Questo fenomeno è identificabile come matrice di degrado principalmente sulle fasce mediane, sopra quelle basamentali realizzate con intonaci di traversato macroporoso. Gli stessi cedimenti causati da distacco dell’intonco ed esfoliazione, sono riscontrabili nelle fasce perimetrali basamentali dei muri interni.
Le cause derivate, che definiscono l’effetto di degrado riscontrato, sono da attribuire principalmente all’umidità di risalita capillare, ovvia in manufatti di questa natura.
Le malte applicate e le procedure esecutive, denunciano incompatibilità tra i diversi strati degli intonaci, infatti, le pressioni esercitate dai vapori che agiscono sulle superfici di aderenza appartenenti alla facce degli intonaci di finitura, complanare agli intonaci di traversato, definiscono manifesti e crescenti distacchi.
La mancanza di presa meccanica, tipica di tecniche che finalizzano la tenuta su additivi aggiunti e l’incapacità dello stesso intonaco di finitura di garantire continuità nel trasporto dei vapori, ha scatenato il cedimento meccanico con il conseguente distacco.
Lo sfaldamento degli intonaci (innescato principalmente dall’umidità costante e presente nel muro derivata dalla risalita capillare e dalla pioggia battente) è un decadimento meccanico causato dal residuo di calce liberta presente nelle malte, che in una prima fase d’idratazione si trasforma in un acido debole identificato come bicarbonato di calcio, questo successivamente componendosi con i solfati si trasforma in gesso, in fine nel caso siano presenti alluminati tricalcici ( componenti certi nei leganti come cemento Portland ) in ettringite.
Gli intonaci adoperati, principalmente basici con presenza di additivi (vedi macroporosi) e granulometrie inopportune insieme alle tecniche di posa (vedi anche mancanza di picchettatura sul traversato) hanno definito le patologie di degrado riscontrabili e visivamente manifeste.
L’ovvietà della patologia del degrado denunciato, che non necessita di nessuna ovvia verifica mineralogica ecc., è da attribuire principalmente ad una inopportuna tipologia di materiali, che troppo spesso sotto i falsi propositi di una malta a base “calce” anche se complementata con additivi speciali (cosi come denunciati in qualunque scheda tecnica) non riescono ad espletare quello che con il solo uso appropriato di materiali naturali a base cocciopesto e calce idraulica naturale è perseguibile.
Ritengo sia opportuno sottolineare che le malte naturali ( appresso meglio descritte) finalizzate su manufatti storici, dove la malta ed il concio componendosi rappresentano il modulo strutturale, debbano essere oggetto di intervento altamente specialistico, sottintendendo che l’integrazione dei conci è sicuramente cosa semplice in termini di ripresa materica, risulta cosa più complessa la formulazione e la realizzazione di una malta naturale idraulicamente attiva da realizzare.
Necessita sottolineare che un intonaco a base calce non è idoneo (con formulazione semplice cosi presentata) in ambienti umidi.
Per ottenere una malta naturale idraulica, bisogna usare calca calcica pura al 98% come parte fondamentale dei leganti è complementarla con l’utilizzo di aggregati micronizzati come il cocciopesto, sabbie silice, pomici, calci idrauliche naturali, al fine di ottenere sempre un mix di malte naturali idraulicamente attive.
Il convincimento di quanto sostenuto, è supportato dagli esempi esistenti ed ereditati (cosi come tramandati dai nostri esperti predecessori), dagli interventi contemporanei di recupero conservativo che vedono l’applicazioni di tecniche e materiali sapientemente adoperati.
Noi dobbiamo e possiamo mantenere il patrimonio Architettonico ereditato, utilizzando diligentemente materiali e tecniche appropriate.

















dott. arch.Giuseppe Antonio Longhitano 3401663703 E-MAIL archgalonghitano@gmail.com


NOTA 1 –
Intonaci macroporosi.

L’uso d’intonaci deumidificanti macroporosi solleva delle riflessioni. L’aggiunta d’additivi specifici, come aeranti, è spesso indirizzata ad intonaci che contengono composti a base di resine o in ogni caso prodotti non integralmente naturali. L’integrazione additivante non è necessaria quando le malte sono integralmente naturali.
Le normative vigenti specificano, quali devono essere i parametri minimi funzionali ed accettabili per gli intonaci macroporosi.
Lo scopo di un intonaco macroporoso è quello di evitare il trasporto d’acqua che inevitabilmente veicolerebbe sali.
Un intonaco cosi definito, principalmente, dovrebbe permettere solo spostamenti di molecole di vapore che non possono trasportare sali dimensionalmente più grosse degli stessi vapori.
La struttura, del preparato, costituita da un alto contenuto d'aria deve garantire una ripartizione di bolle d’aria tale da non lasciare spazi sufficientemente ampi che permetterebbero alla molecola d’acqua di veicolare.
La richiesta d’attenzione indicata nella miscelazione dell'intonaco vincolata dai tempi esecutivi necessari per l’omogeneizzazione dell’impasto, che deve garantire l’uniformità di distribuzione dell'aerante (che definisce un contenuto d'aria attestato intorno al 48%) all’interno dell’impasto, da sola basterebbe ad evitarne l’uso.
Il contenuto d’aria perseguita negli intonaci macroporosi, non è necessario per intonaci naturali realizzati con opportune curve granulometriche.
Un intonaco macroporoso (che sostituisce principalmente un traversato) contiene curve granulometriche attestate intorno ai 2 mm. come sopra vaglio. Tali scelte produttive comportano l'aggiunta di micro fibre che servono da complemento strutturale agli aggregati.
I mix cosi composti, per l’eccessiva presenza di fini, necessitano di additivi correttivi che complementano le percentuali massime ammissibili dei leganti che da soli non possono bastare alla normale tenuta strutturale dello stesso intonaco; ricordiamo che eccessive quantità di leganti comportano lesioni e fratture allo stesso intonaco.
Un intonaco naturale, opportunamente progettato, può presentare granulometrie che mediamente si attestano (come sopra vaglio) da 5 o 8 mm..
Ricordiamo che le murature storiche, presentano granulometrie con porzioni di aggregati che arrivano anche a curve massime di 10 ed addirittura 15 mm.
In genere, gli aggregati contenuti nei premiscelati presentano curve granulometriche troppo basse rispetto a quelle rilevabili sui manufatti storici.
La scelta che finalizza l’uso di intonaci macroporosi non è condivisibile, considerato che le malte per manufatti storici dovrebbero obbligatoriamente essere composte di elementi naturali con aggregati contenenti curve granulometriche appropriate e leganti a base di calce idraulica naturale, il tutto proporzionalmente complementato con opportune quantità di cocciopesto e/o sabbie silice.






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ARGOMENTO - 1
COMMA 1
LAVORAZIONI PREVISTE. SINTESI.
INTONACI ESTERNI.


- ponteggi necessari per l’esecuzione dei lavori, disposti e mantenuti per tutta la durata dei lavori a norma e secondo le disposizioni vigenti in tema di sicurezza;
- rimozione totale dell’intonaco di finitura, con attrezzi idonei tipo: spazzola, spatola e qualsiasi mezzo ed attrezzo necessario per l’eliminazione totale della finitura esistente (compresa idrosabbiatrice);
- verifica del traversato preesistente e da mantenere, liberato dalla vecchia finitura (cosi come indicato nel punto precedente) al fine di costatare lo stato dello stesso traversato che dovrà risultare: perfettamente solido, privo di distacchi, di porzioni sfaldate e qualunque patologia riconducibile a fenomeni di degrado regresso o in essere;
- eventuale ripresa di porzioni d’intonaco ammalorato con malte come appresso indicate;
- pulitura con idrosabbiatrice del traversato mantenuto, dopo opportuna lavorazione d’eventuale consolidamento, al fine di garantire un supporto omogeneamente scabro a garanzia di presa meccanica sia per il successivo strato di rasatura-finitura sia per la conseguente finitura, tutto realizzato con malte come appresso indicate;
- picchettatura (cento incisioni per mq. di 1cm*1cm*0,5cm di dimensione, cada uno) su tutte le superfici di traversato mantenuto, successivo lavaggio con idropulitrice, al fine di ottenere le superfici perfettamente pulite e prive di polveri.
- rasatura-finitura, sulle porzioni sommitali non definite come nella voce successiva (scelta progettuale da concordare), da applicare sul traversato mantenuto e come precedentemente lavorato, con malta naturale idraulicamente attiva (come sotto descritta) data in due tempi, con le tecniche di finitura e cromia definite dalla D.L.
Nota: tutte le fasi di lavorazione prevedono sempre la bagnatura dei muri fino a completa imbibizione d'acqua e tempi di stagionatura meglio indicati dalla D.L.



COMMA 1 .1
PER TUTTO IL PERIMETRO BASAMENTALE E PER UN’ALTEZZA NON INFERIORE ALLA QUOTA DELL’ARCHITRAVE DEL PORTONE D’INGRESSO PRINCIPALE DEL CANTIERE TIPO.
- rimozione totale dei vecchi intonaci e della listatura tra i conci fino alla cruda pietra e in ogni caso ad una profondità non inferiore di 3 cm. dal filo pietra; spazzolatura dei conci per eliminazione della vecchia malta a garanzia di apertura dei pori degli stessi conci per la successiva presa meccanica della malta da rinzaffo;
- rinzaffo listato con malta naturale idraulicamente attiva (come sotto descritta), come consolidamento della muratura preesistente e ponte di ancoraggio per le lavorazioni successive.
- rincocciatura listata con malta naturale idraulicamente attiva (come sotto descritta e cromie come definite dalla D.L.) dei conci, definendo come filo fisso la stessa muratura che rappresenterà gli ipotetici sesti della stessa rincocciatura listata. A presa avvenuta, successiva costipazione della malta e definitivo lavaggio con acqua acidulata dei conci e della listatura (scelta progettuale da definire, attualmente proposta come finitura listata a vista).

COMMA 1.2
LAVORAZIONI PREVISTE SINTESI.
INTONACI INTERNI.
PER TUTTO IL PERIMETRO BASAMENTALE INTERNO E PER UN’ALTEZZA NON INFERIORE ALLA QUOTA DEL PIANO D’APPOGGIO DEGLI ALTARI LATERALI ED EVENTUALI STIPITI, PRESENTI NEL CANTIERE TIPO.

- rimozione totale dei vecchi intonaci e della listatura tra i conci fino alla cruda pietra e in ogni caso ad una profondità non inferiore di 3 cm. dal filo pietra; spazzolatura dei conci per eliminazione della vecchia malta a garanzia di apertura dei pori, degli stessi conci, per la successiva presa meccanica della malta da rinzaffo;
- rinzaffo con malta naturale idraulicamente attiva (come sotto descritta), necessaria per il consolidamento della muratura preesistente e come ponte di ancoraggio per le lavorazioni successive.
- rincocciatura con malta naturale idraulicamente attiva dei conci definendo come filo fisso la stessa muratura che rappresenterà gli ipotetici sesti della stessa rincocciatura listata. A presa avvenuta, successiva costipazione della malta.
- traversato con malta naturale idraulicamente attiva (come sotto descritta), eseguita dopo la rincocciatura e preparazione delle pareti per il completamento delle stesse per la successiva rasatura di finitura e per l'intervento conclusivo con finitura scialbata.
- rasatura di tonachina fine di sottomano per la preparazione del supporto idoneamente predisposto per contenere, la finitura scialbata realizzata con malta naturale idraulicamente attiva (come sotto descritta) con cromia secondo le disposizioni della D.L.
Le varie fasi di lavorazione prevedono sempre la bagnatura dei muri fino a completa imbibizione d'acqua e tempi di stagionatura meglio indicati dalla D.L.


ARGOMENTO - 2

Composizione e natura delle Malte da impiegare
Le malte dovranno essere in generale sempre composte di aggregati naturali con opportune curve granulometriche e composizione mineralogiche certe a garanzia di mix idraulicamente attivi ed esenti in fase conclusiva da calce libera, additivi in genere e pigmenti.
Le malte dovranno contenere quindi, nel loro mix, aggregati di cocciopesto e/o sabbie silice, che garantiranno, sufficienti presenze (in funzione delle loro caratteristiche mineralogiche) di ossido di silice solubile necessario per ottenere con opportuna aggiunta di calce idrata in polvere e calce idraulica naturale (questi ultimi due saranno gli unici possibili leganti usati a completamento delle malte) la formazione di silicati di calcio. Quest’ultimo composto naturale, in generale e per scelta, è l'unico composto che conferirà e garantirà alle nostre malte presa ed idraulicità.
In generale le malte usate dovranno contenere.
Aggregati naturali in curva garnulometrica con presenza opportuna di:
cocciopesto in curva; sabbia silicea in curva.
Leganti naturali di:
calce idrata in polvere superventilata; calce idraulica naturale NHL 3,5
Le curve granulometriche delle malte saranno comprese tra 0 e 5 millimetri.
I rapporti in volume saranno di:
2/1 /tra calce libera (presente nelle miscele da progetto) e aggregati fini di cocciopesto o sabbie silicee;
2/1 oppure 2,5/1 il rapporto in volume tra il mix di aggregati e i leganti;

MIX DI MALTE
- MALTA DA INIEZIONE ad alta stabilità di volume:
rap.in volume 2/1;
curva granulometrica 0-800 micron;
aggregati: cocciopesto, carbonato di calcio cristallino, integrazione come meglio definita dalla D.L.
leganti: calce idraulica naturale NHL 3,5;
- MALTA DA RINZAFFO.
rap.in volume 2/1;
curva granulometrica 0-5 mm.;
aggregati: basalto lavico rimacinato, cocciopesto, integrazione come meglio definita dalla D.L.
leganti: calce idrata in polvere superventilata e calce idraulica naturale NHL 3,5;
-.MALTA DA RINCOCCIATURA E TRAVERSATO-
rap.in volume 2,5/1;
curva granulometrica 0-5 mm.;
aggregati base: basalto lavico rimacinato, cocciopesto, integrazione come meglio definita dalla D.L.
leganti: calce idrata in polvere superventilata e calce idraulica naturale NHL 3,5;
- MALTA DA RASATURA.
rap.in volume 2/1;
curva granulometrica 0-3 mm.;
aggregati base: basalto lavico rimacinato, cocciopesto, integrazione come meglio definita dalla D.L.
leganti: calce idrata in polvere superventilata e calce idraulica naturale NHL 3,5;
- MALTA DA FINITURA.
rap.in volume 2,5/1;
curva granulometrica 0-3 mm. come meglio definita dalla D.L.
aggregati base: carbonati di calcio cristallino nazionali e locali, cocciopesto, integrazione come meglio definita dalla D.L.
leganti: calce idraulica naturale NHL 3,5
- MALTA DA SCIALBO.
rap.in volume 2/1;
curva granulometrica 0-0,5 mm.;come meglio definita dalla D.L.
aggregati base: carbonati di calcio cristallino nazionali e locali, cocciopesto, integrazione come meglio definita dalla D.L.
leganti:calce idraulica naturale NHL 3,5

NOTA:
LE MALTE SARANNO ESCLUSIVAMENTE COMPOSTE DA AGGREGATI NATURALI NAZIONALI E LOCALI, CALCE CALCICA IDRATA IN POLVERE SUPER VENTILATA, CALCE IDRAULICA NATURALE NHL 3,5, COCCIOPESTO.
LE MALTE SARANNO ESENTI DA: ADDITIVI, PIGMENTI, SOSTANZE CHIMICHE INDUSTRIALI IN GENERE.






dott. arch.Giuseppe Antonio Longhitano 3401663703 E-MAIL archgalonghitano@gmail.com

CONCLUSIONI
RIFERIMENTO documento: 02/aprile/10
PRIMO SOPRALLUOGO DEL CANTIERE TIPO.

In elenco argomenti conclusivi:
A_ utilizzo esclusivo di malte naturali idraulicamente attive base cocciopesto esenti da additivi prescindendo: dalla tipologia conclusiva d’intervento. (L’intonaco macroporoso, ottenuto con additivo tipo aerante, definisce curve granulometriche non appropriate e valori in contenuti d’aria fino al 50%, non ha proprietà integralmente naturali come in analisi commentato, quindi sconsigliato).
B_ le tipologie di interventi ottimali e risolutive consigliate per il rifacimento degli intonaci sono:
- rincocciatura listata, previa eliminazione degli intonaci preesistenti ammalorati e non, fino alla cruda pietra, ottenuta con malte naturali base cocciopesto idraulicamente attive per tutti i prospetti esterni;
- il rifacimento degli intonaci interni fino ad un metro dalla pavimentazione, previa eliminazione dei preesistenti fino alla cruda pietra e per tutte le porzioni stratigrafiche, ricostruiti ed ottenuti con leganti idraulici naturali e aggregati naturali composti con cocciopesto idraulicamente attivo. Gli intonaci interni saranno completati con finiture a base di calce idraulica naturale anche queste composte mineralogicamente in modo da risultare acide e non basiche (come per le malte esterne).
C_ le tecniche possibili che vedono l’applicazione di: tecnologia elettrofisica attiva o passiva, intervento elettroosmotico, prescindono dalla necessità di intervenire preventivamente adoperando intonaci naturali base cocciopesto.
D_ I costi approssimativi complessivi conteggiati per il recupero indicato in elenco, compresa progettazione e D.L. e di circa euro ------------.
L'incidenza dei materiali, in termine di costo per la realizzazione dell'opera e di circa il 20% del costo complessivo dell’intervento previsto.
NOTA: SI POTREBBE PROCEDERE SETTORIZZANDO I LAVORI ED INTERVENENDO IN TRE FASI: PROSPETTI ESTERNI INSISTENTI SUL CORTILE; INTONACI INTERNI; PROSPETTO ESTERNO INSISTENTE SULLO STRAPIOMBO.




























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rif. CANTIERE TIPO)

DICHIARAZIONE TIPO E CONTENUTI TECNICI MALTE NATURALI.
Dichiarazione di utilizzo esclusivo di malte naturali a base cocciopesto ed indicazioni tecniche sulle malte idraulicamente attive base calce.
esecuzione intonaci naturali presso cantiere:
“CANTIERE TIPO”per il Recupero Conservativo dello stesso attraverso l’uso di materiali naturali
conformi alla composizione strutturale e morfologica dell’agglomerato”.
documento redatto dal responsabile delle malte:
_____________________________________

ditta esecutrice:
______________________________________

OGGETTO: Dichiarazione di uso esclusivo di aggregati naturali e calce idraulica naturale NHL 3,5, nel rispetto delle indicazioni contenute A PARTIRE DAL NUOVO PREZZARIO GENERALE per i LL.PP. NELLA REGIONE SICILIA (Decreto presidenziale 11 luglio 2007), alle voci: 21.9.1; 21.9.2; 21.9.3;21.9.4. estratto. VOCI DI RIFERIMENTO:
21.9 - INTONACI
21.9.1 - Rincocciatura ed appiombatura di vecchie murature di pietrame e/o mattoni precedentemente
stonacate, da realizzarsi con malta a base di calce idraulica e scaglie
di tavelle o mattoni, compreso il tiro in alto, la movimentazione del materiale sino
al luogo dell’intervento, i ponti di servizio per interventi posti fino a m. 3,50 di altezza
e quanto altro occorre per dare l’opera completa a perfetta regola d’arte.
– Per ogni m2 e per ogni cm. di spessore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . E 18,00 15%
21.9.2 - Fornitura e posa in opera di intonaco cocciopesto, composto da una miscela di
calce idraulica naturale priva di sali idrosolubili e cotto siciliano macinato e/o sabbie
laviche, avente granulometria continua 0,1÷3 mm. per restauri e recuperi architettonici,
dello spessore finito non superiore a 20 mm., costituito da un primo
strato (arricciatura) di 3÷5 mm. da applicare a cazzuola, un secondo strato (corpo)
dello spessore non inferiore a 15 mm. da applicare a fratazzo tra predisposti sesti.
Il tutto dato in opera su pareti verticali od orizzontali, compreso l’onere per la
formazione di spigoli e angoli, compresi i ponti di servizio per interventi fino a 3,50
m. d’altezza e qualunque altro onere e magistero per dare l’opera completa a perfetta
regola d’arte.
1) per interni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . al m2 E 52,10 29%
2) per esterni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . al m2 E 54,50 31%
21.9.3 - Fornitura e posa in opera di strato di finitura con intonaco cocciopesto composta
da una miscela di calce idraulica naturale priva di sali idrosolubili e cotto siciliano
macinato e/o sabbie laviche, avente granulometria continua 0,1÷1 mm. per restauri
e recuperi architettonici, dello spessore finito non superiore a 5 mm., steso in opera


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rif. CANTIERE TIPO)


a due riprese con finitura fine fratazzata. Il tutto dato in opera su pareti verticali
od orizzontali, compreso l’onere per la formazione di spigoli e angoli, compresi i
ponti di servizio per interventi fino a 3,50 m. d’altezza e qualunque altro onere e
magistero per dare l’opera completa a perfetta regola d’arte.
1) per interni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . al m2 E 18,80 42%
2) per esterni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . al m2 E 21,20 46%

21.9.4 - Fornitura e posa in opera di strato di finitura per interni con intonaco cocciopesto
composta da una miscela di calce idraulica naturale priva di sali idrosolubili e cotto
siciliano macinato e/o sabbie laviche, avente granulometria continua 0,1÷1 mm. per
restauri e recuperi architettonici, dello spessore finito non superiore a 5 mm., tirato
in piano a fratazzo di acciaio in due riprese, battuto e compatto al fine di rendere
la superficie piana e liscia. Il tutto dato in opera su pareti verticali od orizzontali,
compreso l’onere per la formazione di spigoli e angoli, compresi i ponti di servizio
per interventi fino a 3,50 m. d’altezza e qualunque altro onere e magistero per dare
l’opera completa a perfetta regola d’arte.
1) per interni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . al m2 E 23,00 48%
2) per esterni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . al m2 E 25,50 52%

Con la presente si dichiara e certifica che per gli intonaci esterni ed interni adoperati per il recupero conservativo dell’immobile indicato in oggetto, sano stati usati materiali naturali confezionati in cantiere, allo scopo di realizzare malte a base di calce idraulica naturale NHL 3,5, fiore di calce in polvere, cocciopesto e aggregati naturali, esenti da additivi e coloranti o comunque sostanze chimiche industriali correttive.
Alla presente, per richiesta esplicità delle parti interessate, potranno essere allegate le caratteristiche mineralogiche (dichiarate dalle case produttrici) delle calci impiegate e del cocciopesto utilizzato.

leganti ed aggregati impiegati :
CALCE IDRAULICA NATURALE NHL 3,5.
CALCE IDRATA IN POLVERE SUPER VENTILATA.
COCCIOPESTO IN CURVA.
CARBONATI DI CALCIO CRISTALLINO E POLVERI DI MARMI NAZIONALI E LOCALI IN CURVA.
SABBIE BASALTICHE IN CURVA.

responsabile malte in fase di progetto:
_________________________________


responsabile malte in fase esecutiva:
________________________________

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rif. CANTIERE TIPO)



Elenco progettazione malte naturali, “INTONACI” contenuto generale.
Le malte naturali sotto elencate definite da aggregati caratterizzanti, necessarie per la realizzazione dell’opera in oggetto, differenzieranno sostanzialmente:
per le granulometrie impiegate, per il rapporto dei volumi ottenuti tra gli stessi aggregati ed i leganti.
Tutte le miscele, composte di soli elementi naturali, sono caratterizzate dalla capacità idraulica e dalla loro durezza.
Le qualità delle malte ottenute dipendono: dalla opportuna composizione degli elementi naturali adottati, dalla presenza di aggregati idraulicamente attivi (contenenti ossido di silice solubile).
I Mix sono modulati con definite quantità di calce, sempre presente in quota percentuale all’interno della calce idraulica naturale, aggiunta all’interno delle miscele con massa definita di fiore di calce in polvere.
Le miscele realizzate, come fondamentale peculiarità compositiva, non hanno all’interno del mix composto residui di calce libera non combinata, che nel caso contrario (dopo la posa) consentirebbe la formazione di: acidi deboli come bicarbonato di calcio, gessi e possibile ettringite.

Mix di malte idrauliche naturali, da progetto, sintesi:
A – malte per rinzaffo, base cocciopesto e calce idraulica naturale;
B – malte per rincocciatura e traversato, base cocciopesto e calce idraulica naturale;
C – malte per rasatura, base cocciopesto e calce idraulica naturale;
D – malte per finitura, base cocciopesto e calce idraulica naturale;
E – malte per consolidamento, base cocciopesto e calce idraulica naturale;
F – malte di finitura per scialbo, base cocciopesto e calce idraulica naturale;



dott. arch.Giuseppe Antonio Longhitano 3401663703 E-MAIL archgalonghitano@gmail.com


rif. CANTIERE TIPO)



MALTE MINERALI NATURALI BASE COCCIOPESTO
E CALCE IDRAULICA NATURALE
Le possibili ed infinite tipologie strutturali delle murature, molto spesso caratterizzate da materiali conformi alla morfologia dei luoghi d’appartenenza, possono essere trattate attraverso l’identificazione degli elementi principali, che costituiscono i muri portanti, come i conci e le malte. Questi, componendosi, definiscono la qualità statica dei Manufatti.
E’ importante rilevare che per le murature storiche i conci di roccia, siano essi d’origine ignea o sedimentaria e le malte, insieme, componendosi definiscono le parti essenziali e strutturali dell’edificio. Trattando di malte, quindi, il luogo ed il tempo opportuno prima di tutto è quello che appartiene alla fase investigativa che servirà a definire quella progettuale.
Tale fase, nel rispetto delle preesistenze, deve essere curata con scrupoloso intendimento, perché, la composizione mineralogica dei composti, il rapporto in volume definito dagli aggregati sul legante, le conseguenti caratteristiche meccaniche finali delle miscele, attraverso una sapiente posa, diano risultati soddisfacenti e durevoli.
In merito al rapporto in volume tra aggregati e legante occorre ricordare l’importanza di quantità decrescenti di quest’ultimo. Le miscele che compongono il rinzaffo, la rincocciatura, il traversato e la finitura, devono avere resistenze di compressione, flessione e modulo elastico, decrescenti.
Assoluta rilevanza riveste la conoscenza della tipologia morfologica e strutturale della roccia e della malta d’allettamento, presente, nel manufatto in esame da recuperare e conservare. Le caratteristiche intrinseche, delle murature preesistenti, rappresentano i dati di partenza per definire un mix di malte appropriate da realizzare ed adottare.
Le scelte progettuali delle malte contribuiscono, in maniera sostanziale, sia in termini strutturali, sia in resa cromatica, in particolare quando quest’ultima è ricercata solo attraverso l’uso d’aggregati naturali senza aggiunta d’additivi coloranti.
La malta per finitura non è solamente mera espressione coloristica, ma parte integrante dell’intero pacchetto che compone i diversi strati del corpo murario che devono assorbire e trasudare in modo consequenziale a garanzia di continuità e scambio.
La cromia finale, del manufatto, non è effetto percettivo affidato solo ad una pellicola superficiale ma risultato materico che assume spessore e profondità.



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rif. CANTIERE TIPO)
nozionistica 2) carbonato di calcio, elemento usato come legante, calce aerea pura

La natura mineralogica del carbonato di calcio determina anche in funzione della possibilità di variazione della temperatura di cottura, in specificato modo per le marne, il risultato finale del prodotto.
La formula CaCo3 volgarmente detta anche Calcare, rappresenta la pietra che nella sua percentuale di purezza fino al 98% identifica la calce aerea pura o Calce Calcica. Questa pietra lavorata e cotta fino a 1000° gradi determina quella materia che per eccellenza, priva di impurità, viene ricercata.
La Calce aerea idrata pura. Lavorazione.
CALCE CALCIA può essere lavorata in grassello, in zolle o polvere, in latte.
I processi di lavorazione vedono: la cottura che trasforma il calcare in calce viva; la calce viva opportunamente spenta, potrà dare:
idrata in fossa, grassello o latte di grassello;
la calce viva opportunamente spenta attraverso una idratazione controllata, può essere lavorata in zolle di calce spenta e successivamente macinata in polvere.
L’uso di tali calci miscelati con aggregati inerti, che non contengono componenti vetrosi sono sconsigliati in ambienti umidi.
Resta da sottolineare che tale calcare puro, lavorato in grassello, è fortemente consigliata per il recupero d’intonaci decorativi interni, mai assoggettati da umidità.
NHL CALCE IDRAULICA NATURALE.
Nel caso in cui il Carbonato di Calcio CaCo3, nella sua composizione mineralogica, presenta contenuti argillosi in quantità variabili tra il 15% ed il 19% (vedi normativa vigente EN459-1) avremo una calce capace di indurire anche in presenza d’acqua, questa è definita come CALCE IDRAULICA NATURALE “NHL” ottenibile solo da CALCARE MARNOSO lavorabile in zolle o in polvere e mai in grassello altrimenti reagendo con l’acqua, indurirebbe direttamente nella fase di spegnimento. L’idratazione deve avvenire, per nebulizzazione, in maniera controllata durante la fase di spegnimento della calce viva mantenuta a circa 120°.
L’idraulicità è data da componenti mineralogici specifici, in particolar modo dagli elementi vetrosi AS presenti nella marna, trasformati ed usati come i silicati e gli alluminati.
Questi, composti chimici, si ottengono in una NHL dal legame che avviene in fase di cottura tra l’0ssido di calcio presente nel calcare marnoso e la presenza nello stesso di Ossido di allumina e Ossido di silice data dalla componente argillosa, il tutto si trasforma DURANTE LA COTTURA:
- ossido di calcio + ossido di silice = SILICATI
- ossido di calcio + ossido di allumina = ALLUMINATI
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rif. CANTIERE TIPO)

La calce libera che influisce anche sull’indice: NHL 2, NHL3,5, NHL5; rappresenta la quantità di ossido di calcio +H2O (detto anche portlandite) in eccesso e non combinato in fase di cottura come visto precedentemente. Più è alta la presenza di calce libera più bassa sarà la resistenza meccanica e il livello di idraulicità.
4) LE MALTE: MALTE AERE primo tipo; MALTE AEREE CON COMPORTAMENTO IDRAULICO: secondo tipo A, secondo tipo B;
MALTE IDRAULICHE NATURALI terzo tipo .

La calce aerea derivata da calcare puro al 98%, miscelata con aggregati di diversa natura può dare in funzione dei contenuti mineralogici di questi ultimi, malte di diverso tipo:
primo tipo
malte aere ottenute con aggregati inerti: la presa e l’indurimento dipendono dalla totale evaporazione dell’acqua (temono l’umidità);
secondo tipo A
malte aere con comportamento idraulico HL: fanno presa anche in presenza d’acqua quindi, hanno comportamento idraulico. La normativa non vincola la realizzazione di una malta HL quindi questa può essere addizionata con cemento Portland, sconsigliato nelle murature storiche (presenza di gesso, problemi per possibile formazione di ettringite).
secondo tipo B
ATTENZIONE: POSSONO ESSERE REALIZZATE MALTE IDRAULICHE DEFINITE HL SECONDO LA NORMATIVA VIGENTE USANDO SOLO MATERIALI NATURALI ED AGGREGATI OPPORTUNI come sabbia silicia, cocciopesto, pomice.
terzo tipo
malte idrauliche naturali
La calce idraulica naturale derivata da calcare Marnoso, da sola, miscelata con qualunque tipo di aggregato darà sempre: malte idrauliche naturali.
E’ fondamentale sottolineare che una calce spenta prodotta da un Carbonato di Calcio puro (fino al 98%) miscelato con inerti (primo tipo) perde resistenza meccanica se assoggettata da piogge meteorologiche o da umidità di risalita, ecc.. Questo determina, preferibilmente, l’esclusione dell’utilizzo di Malte Aerea composte con inerti di cui non si può essere certi in senso mineralogico.
In ambienti umidi, la miscela d’intonaco deve essere composta con Aggregati idraulicamente attivi (secondo tipo b) che presentino quindi contenuti mineralogici aventi composti vetrosi come ossido di Silice e ossido di Allumina. Questo potrà
garantire l’esclusione di aggiunta di cemento Portland, quindi ottenere l’idraulicità a garanzia di durevolezza nel tempo.
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Quanto affermato richiede la necessità di conoscere l’aggregato, che si miscela con la calce aerea, questo deve contenere nella sua natura chimica sufficiente componente vetrosa, intesa come AS (ALLUMINA E SILICE).



La lettura risulta difficile nel caso di aggregati che per loro natura possono avere o non avere determinate caratteristiche (ad esempio l’aggregato vulcanico, con riferimento ai soli contenuti vetrosi AS in termini di solubilità, può averli o non averli all’interno della sua componente mineralogica, questa possibilità è legata principalmente ai tempi di raffreddamento e non ultimo allo strato dal qual è stato estratto, l’aggregato lavico dalla cava (basalto o riolite).
La scelta certa, che vede l’utilizzo di un aggregato che al suo interno contenga i componenti vetrosi AS solubili necessari per ottenere una calce idraulicamente attiva, è da indirizzare verso l’argilla verde cotta che ha come componenti mineralogici quelli sostanziali a noi necessari.
L’ARGILLA è composta principalmente da = “ SiO2 +Al2O3+Fe2O3”.
Una Calce Aerea miscelata con POZZOLANA E COCCIOPESTO (quest’ultimo ottenuto dalla cottura d’argilla a temperature non superiori a 950° opportunamente stagionato e successivamente macinato) dà come risultato una malta idraulica naturale che non teme ambienti umidi, che potrà garantire nel tempo, resistenza meccanica.
Si sottolinea che un intonaco di calce aerea priva di AS è consigliabile solo in ambienti assolutamente asciutti, poiché cosi come precedentemente detto il solo uso d’inerti miscelati con “calce aerea idrata anche stagionata” teme l’umidità, anche con aggiunta di cemento Portland.












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rif. CANTIERE TIPO)




DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ D’USO DI MALTE NATURALI.





esecuzione intonaci naturali presso cantiere:
“CANTIERE TIPO” (città). Recupero conservativo dello stesso attraverso l’uso di materiali naturali conformi alla composizione strutturale e morfologica dell’agglomerato”.

Dichiarazione di uso esclusivo di aggregati naturali cocciopesto e calce idraulica naturale NHL 3,5, nel rispetto delle indicazioni contenute nel NUOVO PREZZARIO GENERALE per i LL.PP. NELLA REGIONE SICILIA, alle voci: 21.9.1; 21.9.2; 21.9.3;21.9.4.


addì 15-04-10 in fede

Tecnologo Malte. Responsabile in fase progettuale_______________________________

Tecnologo Malte. Responsabile in fase esecuiva________________________________

Direttore Tecnico dell’impresa:_________________________________________










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domenica 21 febbraio 2010

giovedì 18 febbraio 2010

MALTE MINERALI NATURALI BASE COCCIOPESTO

MALTE MINERALI NATURALI BASE COCCIOPESTO
Le possibili ed infinite tipologie strutturali delle murature, molto spesso caratterizzate da materiali conformi alla morfologia dei luoghi d’appartenenza, possono essere trattate attraverso l’identificazione degli elementi principali, che costituiscono i muri portanti, come i conci e le malte. Questi, componendosi, definiscono la qualità statica dei Manufatti.
E’ importante rilevare che per le murature storiche i conci di roccia, siano essi d’origine ignea o sedimentaria e le malte, insieme componendosi, definiscono le parti essenziali e strutturali dell’edificio.
Trattando di malte, quindi, il luogo ed il tempo opportuno prima di tutto è quello che appartiene alla fase investigativa che servirà a definire quella progettuale.
Tale fase, nel rispetto delle preesistenze, deve essere curata con scrupoloso intendimento, perché, la composizione mineralogica dei composti, il rapporto in volume definito dagli aggregati sul legante, le conseguenti caratteristiche meccaniche finali delle miscele, attraverso una sapiente posa, diano risultati soddisfacenti e durevoli.
In merito al rapporto in volume tra aggregati e legante occorre ricordare l’importanza di quantità decrescenti di quest’ultimo. Le miscele che compongono il rinzaffo, il traversato e la finitura, devono avere resistenze di compressione, flessione e modulo elastico, decrescenti secondo dati definibili anche attraverso prove fisiche.
Assoluta rilevanza riveste la conoscenza della tipologia morfologica e strutturale della roccia e della malta d’allettamento, presente, nel manufatto in esame da recuperare e conservare. Le caratteristiche intrinseche, delle murature preesistenti, rappresentano i dati di partenza per definire un mix di malte appropriate da realizzare ed adottare.
Le scelte progettuali delle malte contribuiscono, in maniera sostanziale, sia in termini strutturali, sia in resa cromatica, in particolare quando quest’ultima è ricercata solo attraverso l’uso d’aggregati naturali senza aggiunta d’additivi coloranti.
La malta per finitura non è solamente mera espressione coloristica, ma parte integrante dell’intero pacchetto che compone i diversi strati del corpo murario che devono assorbire e trasudare in modo consequenziale a garanzia di continuità e scambio.
La cromia finale, del manufatto, non è effetto percettivo affidato solo ad una pellicola superficiale ma risultato materico che assume spessore e profondità.
“Intonaci Minerali Naturali”.

CONSIDERAZIONI
L’uso in tempi passati dei materiali naturali e delle corrette tecniche di posa, hanno permesso la conservazione nel tempo dei manufatti storici ereditati.
Oggi le conoscenze acquisite permettono di proporre i contenuti tecnici e filosofici che servano a conservare e tutelare i Monumenti Storici ed i centri di valore sociale che nel corso dei secoli hanno resistito sommandosi, tutti, fino a comporre l’immenso Patrimonio Architettonico.
Necessita, quindi, contribuire alla CONSERVAZIONE dei beni ereditati.
Il tempo non più protagonista assoluto di passaggio e corrosione ma, la materia che compone i manufatti, come essenza fondamentale che nel tempo riesce a sopravvivere ed a mantenersi solida ed eterna.
Attraverso la manipolazione della Materia, intesa come sostanza forte e durevole, l’Uomo nella sua continua ricerca e trasformazione ha dimostrato la capacità di potere equilibrare con saggezza l’ambiente che lo circonda.
Un elemento naturale e fondamentale, usato consapevolmente fin dall’era Mesopotamica, è stato ed è ancora oggi il CARBONATO DI CALCIO, tale materia naturale da sempre è stata trasformata ed adoperata, anche, come legante.
La ricerca, deve mirare, alla possibilità di proporre elementi costruttivi naturali, come la storia insegna, che meglio si sono conservati nel tempo.
Nel periodo contemporaneo, momento in cui è forte la necessità di recuperare i Manufatti storici ereditati, necessita fare chiarezza sulla possibilità di riproporre materiali naturali che nel corso dei tempi forse si sono confusi con interpretazioni che spesso sono lontane dalla vera essenza della materia da riscoprire.
Se vogliamo correttamente intervenire sul recupero degli edifici storici e monumentali, in modo da tramandare ai nostri figli quello che dai nostri padri abbiamo ereditato, necessita sensibilità cultura e preparazione tecnica.
Per meglio comprendere il significato intrinseco della calce usata come legante è opportuno sottolineare che la necessità di legare e quindi cementare, elementi come per esempio il mattone oggetto arcaico identificabile come primo modulo prefabbricato realizzato ed usato dall’uomo dopo l’ultima glaciazione (7000 a.c.) al fine di ottenere composti costruttivi che garantissero stabilità e durevolezza ai manufatti, è cosa ricorrente nel tempo.
nota: Si definisce cementificazione, il risultato ottenuto da componenti che miscelati, reagiscono chimicamente e meccanicamente solidificandosi.

2) carbonato di calcio, elemento usato come legante, calce aerea pura


La natura mineralogica del carbonato di calcio determina anche in funzione della possibilità di variazione della temperatura di cottura, in specificato modo per le marne, il risultato finale del prodotto.
La formula CaCo3 volgarmente detta anche Calcare, rappresenta la pietra che nella sua percentuale di purezza fino al 98% identifica la calce aerea pura o Calce Calcica. Questa pietra lavorata e cotta fino a 1000° gradi determina quella materia che per eccellenza, priva di impurità, viene ricercata.
La Calce aerea idrata pura. Lavorazione.
CALCE CALCIA può essere lavorata in grassello, in zolle o polvere, in latte.
I processi di lavorazione vedono: la cottura che trasforma il calcare in calce viva; la calce viva opportunamente spenta, potrà dare:
idrata in fossa, grassello o latte di grassello;
la calce viva opportunamente spenta attraverso una idratazione controllata, può essere lavorata in zolle di calce spenta e successivamente macinata in polvere.
L’uso di tali calci miscelati con aggregati inerti, che non contengono componenti vetrosi sono sconsigliati in ambienti umidi.
Resta da sottolineare che tale calcare puro, lavorato in grassello, è fortemente consigliata per il recupero d’intonaci decorativi interni, mai assoggettati da umidità.
NHL CALCE IDRAULICA NATURALE.
Nel caso in cui il Carbonato di Calcio CaCo3, nella sua composizione mineralogica, presenta contenuti argillosi in quantità variabili (per residuo di calce libera supeioroe al 15%, dopo cottura fino a 1250° della marna, averemo una NHL 3,5; vedi normativa vigente EN459-1) otterremo una calce capace di indurire anche in presenza d’acqua, questa è definita come CALCE IDRAULICA NATURALE “NHL” ottenibile solo da CALCARE MARNOSO lavorabile in zolle o in polvere e mai in grassello altrimenti reagendo con l’acqua, indurirebbe direttamente nella fase di spegnimento. L’idratazione deve avvenire, per nebulizzazione, in maniera controllata durante la fase di spegnimento della calce viva mantenuta a circa 120°.
L’idraulicità è data da componenti mineralogici specifici, in particolar modo dagli elementi vetrosi AS presenti nella marna, trasformati ed usati come i silicati e gli alluminati.
Questi, composti chimici, si ottengono in una NHL dal legame che avviene in fase di cottura tra l’0ssido di calcio presente nel calcare marnoso e la presenza nello stesso di Ossido di allumina e Ossido di silice data dalla componente argillosa, il tutto si trasforma DURANTE LA COTTURA:
- ossido di calcio + ossido di silice = SILICATI
- ossido di calcio + ossido di allumina = ALLUMINATI
La calce libera che influisce anche sull’indice: NHL 2, NHL3,5, NHL5; rappresenta la quantità di ossido di calcio +H2O (detto anche portlandite) in eccesso e non combinato in fase di cottura come visto precedentemente. Più è alta la presenza di calce libera più bassa sarà la resistenza meccanica e il livello di idraulicità

4) LE MALTE:
MALTE AERE;
MALTE AEREE CON COMPORTAMENTO IDRAULICO;
MALTE IDRAULICHE NATURALI.

La calce aeree derivata da calcare puro al 98%, miscelata con aggregati di diversa natura può dare in funzione dei contenuti mineralogici di questi ultimi, malte di diverso tipo:
primo tipo
malte aere ottenute con aggregati inerti: la presa e l’indurimento dipendono dalla totale evaporazione dell’acqua (temono l’umidità);
secondo tipo A
malte aere con comportamento idraulico HL: fanno presa anche in presenza d’acqua, quindi hanno comportamento idraulico. La normativa non vincola la realizzazione di una malta HL quindi questa può essere addizionata con cemento Portland, sconsigliato nelle murature storiche (presenza di gesso, problemi per possibile formazione di ettringite).
secondo tipo B
ATTENZIONE: POSSONO ESSERE REALIZZATE MALTE IDRAULICHE HL USANDO SOLO MATERIALI NATURALI ED AGGREGATI OPPORTUNI come sabbia silicia, cocciopesto, pomice.

terzo tipo
malte idrauliche naturali
La calce idraulica naturale derivata da calcare Marnoso, miscelata con qualunque tipo di aggregato darà sempre: malte idrauliche naturali.
E’ fondamentale sottolineare che una calce spenta prodotta da un Carbonato di Calcio puro (fino al 98%) miscelato con inerti (primo tipo) perde resistenza meccanica se assoggettata da piogge meteorologiche o da umidità di risalita, ecc.. Questo determina, preferibilmente, l’esclusione dell’utilizzo di Malte Aerea composte con inerti di cui non si può essere certi in senso mineralogico.
In ambienti umidi, la miscela d’intonaco base calce deve essere composta con Aggregati idraulicamente attivi (secondo tipo b) che presentino contenuti mineralogici aventi composti vetrosi come ossido di Silice e ossido di Allumina. Questi potranno garantire l’esclusione di aggiunta di cemento Portland, quindi ottenere l’idraulicità a garanzia di durevolezza nel tempo.
Quanto affermato richiede la necessità di conoscere l’aggregato che si miscela con la calce aerea. L'aggregato deve contenere nella sua natura chimica sufficiente componente vetrosa, intesa come AS (ALLUMINA E SILICE).

La lettura risulta difficile nel caso di aggregati che per loro natura possono avere o non avere determinate caratteristiche (ad esempio l’aggregato vulcanico, con riferimento ai soli contenuti vetrosi AS in termini di solubilità può averli o non averli all’interno della sua componente mineralogica e risultare essere a secondo dei casi: basico, neutro, acido. La capacità idraulica dipende anche dai tempi di raffreddamento e non ultimo dallo strato dal qual è stato estratto l’aggregato lavico (basaltico o riolitico).
La scelta certa, che vede l’utilizzo di un aggregato che al suo interno contenga i componente vetrosa AS solubile e necessaria per ottenere una calce idraulicamente attiva, è da indirizzare verso un aggregato che deriva da argilla verde cotta che ha come componenti mineralogici quelli sostanziali a noi necessari.
L’ARGILLA è composta principalmente da = “ SiO2 +Al2O3+Fe2O3”.
Una Calce Aerea miscelata con POZZOLANA E/0 COCCIOPESTO (quest’ultimo ottenuto dalla cottura d’argilla a temperature non superiori a 950° opportunamente stagionato e successivamente macinato) dà come risultato una malta idraulica naturale che non teme ambienti umidi, che potrà garantire nel tempo, resistenza meccanica.
Si sottolinea che un intonaco di calce aerea priva di AS è consigliabile solo in ambienti assolutamente asciutti, poiché cosi come precedentemente detto il solo uso d’inerti miscelati con “calce aerea idrata anche stagionata” teme l’umidità, anche con aggiunta di cemento Portland.


saluti.
arch.giuseppe antonio longhitano del tiepolo.

SENSIBILITA' STORICA. a tutti i colleghi architetti, ingegneri e cultori delle belle arti.LETTERA APERTA:

LETTERA APERTA:
A TUTTI I COLLEGHI ARCHITETTI, INGEGNERI E CULTORI DELLE BELLE ARTI.

Lo scopo di questa missiva, mira alla difesa ed alla tutela del Patrimonio Architettonico, attraverso un lavoro di sensibilizzazione che parta principalmente dai vari Ordini degli Architetti di tutte le Province e le Soprintendenze.
Tutto mirato all’uso ed alla riscoperta dei materiali naturali, con il fine principale di tutelare le Opere Monumentali ereditate durante il corso dei tempi.

I tecnici progettisti “ veri testimoni e figli dell’ARCHITETTURA di tutti i trascorsi” sono coloro i quali, attraverso i secoli, hanno fatto e dato continuità alla storia.
“MARCO POLLIO VITRUVIO” come Padre coordinatore e narratore attento delle tecniche e dei materiali naturali. L’uso corretto di questi ultimi ha permesso la realizzazione e la conservazione nel tempo di manufatti che sono sopravvissuti fino ai giorni nostri.
Le conoscenze ereditate, permettono di proporre i contenuti tecnici e filosofici che servano a conservare e tutelare i Monumenti Storici ed i centri di valore sociale che nel corso dei secoli hanno resistito e si sono, tutti, sommati fino a comporre l’immenso Patrimonio Architettonico che il mondo intero invidia alla nostra Nazione.
Noi, dobbiamo contribuire alla CONSERVAZIONE dei beni ereditati.
Il tempo non più protagonista assoluto di passaggio e corrosione ma, la materia che compone i manufatti, com’essenza fondamentale che nel tempo riesce a sopravvivere e a mantenersi solida ed eterna.
Attraverso la manipolazione della Materia, intesa come sostanza forte e durevole, l’Uomo nella sua continua ricerca e trasformazione ha dimostrato la capacità di potere equilibrare con saggezza l’ambiente che lo circonda.
Tutto conferma, la volontà di proseguire nella crescita e nella metamorfosi, con l’assoluta consapevolezza che i risultati sono somma tangibile del Suo continuo e mutevole spessore storico.
L’Elemento cardine, di quanto sopra espresso, è determinato dalla volontà di CONSERVARE la memoria nel tempo ed alla necessità di dare un senso e continuità alla nostra individuale ed apparente breve presenza, nel mondo in cui viviamo.
Noi, come tramite della memoria storica, attraverso la ricerca e la riscoperta dei materiali naturali che posseggono i requisiti di durevolezza e qualità ambientale – CALCE IDRAULICA NATURALE – POZZOLANA – COCCIOPESTO - Intonaci Naturali a base cocciopesto, in una sola espressione “De ARCHITECTURA”.
Noi Tecnici-Progettisti come soggetti coscienti, modesti e consapevoli d’essere anelli di quell’immensa catena che lega l’uomo alle cose attraverso lo scorrere del tempo.
Noi a tutela – del passato – del presente – del futuro – attraverso processi che mirano al benessere dell’uomo e del patrimonio architettonico, per un ambiente-contenitore di qualità che aiuti a vivere e non ci soffochi.
Tutto intorno all’Uomo si trasforma, noi esseri protagonisti siamo capaci di renderci felici o infelici, essendo consapevoli dei nostri limiti e della nostra stessa potenza.
Noi coscienti delle nostre debolezze interiori che costantemente ci tormentano.
Questo stato di cose determina principalmente l’impossibilità di certezze che giustifichino la vera motivazione della nostra stessa esistenza.
Certi che non esista verità assoluta, perché non dimostrabile, coltiviamo il convincimento e la volontà di volere essere attenti ad obiettivi raggiungibili attraverso diligenza e logica consequenziale, al fine di evidenziare lo sforzo del lavoro svolto che potrà essere volendo criticato, magari, per il suo risultato conclusivo non conforme a canoni estetici individuali o solo perché non contiene elementi che possano interessare qualcuno piuttosto che ad altri.

Noi come centro di ricerca e sviluppo attraverso la conservazione perché è necessario trasformare e trasformarsi, nel rispetto ed a tutela dell’involucro ambiente, di figlio in figlio, attraverso i tempi.

La concretizzazione di quanto fin qui argomentato, perché non siamo solo pensatori, sarà determinata da “documenti di formazione” per perseguire con passione intenti, necessari, per la comprensione delle tecniche di conservazione, per mezzo della riscoperta e l’uso dei materiali naturali, al fine di garantire alta qualità professionale.
Insieme “siamo” tutti elementi di una sola collana a tutela del Nostro Ambiente e Patrimonio Architettonico.

dott.Giuseppe Antonio Longhitano
ARCHITETTO
Conservazione Ricerca e Sviluppo
M_I_A MALTE NATURALI PER IL RECUPERO DEI MANUFATTI STORICI
DEL TIEPOLO