E’ importante rilevare che per le murature storiche i conci di roccia, siano essi d’origine ignea o sedimentaria e le malte, insieme componendosi, definiscono le parti essenziali e strutturali dell’edificio.
Spesso la valutazione di rimuovere o non rimuovere gli intonaci di sottostrato, presenti nell’immobile oggetto di Recupero, è uno dei grossi quesiti che ogni professionista deve affrontare.
Possiamo, come principio, dire che l’interesse principale per un sano Restauro Conservativo è di intervenire con procedure meno invasive e distruttive possibili.
I CASI CHE PERMETTONO DI PROCEDERE ALLA RIMOZIONE.
Si esclude la possibilità, a priori, di mantenere quelle malte di sottostrato che possono essere definite come applicazioni di interventi successive alla matrice di fabbrica e comunque che presentino quelle caratteristiche di malta bastarda assoggettata da presenza eccesiva di calce libera residua che consente la formazione di:
acidi deboli come bicarbonato di calcio, gessi derivati dalla combinazione con solfati, ettringite derivata dai solfati che si combinano con gli alluminati tricalcici presenti nei cementi portland comunemente ed impropriamente impiegati; queste patologie, molto spesso, definiscono il decadimento (rilevabile, in fase avanzata, anche ad occhio nudo) delle malte presenti nel manufatto oggetto di recupero.
Si specifica che malte “basiche”, quindi anche a base calce, non sono indicate in ambienti umidi, molto spesso invece ricorrenti in edifici storici;
quando non sono stati rinvenuti intonaci, coevi al corpo di fabbrica, è sicuramente possibile che interventi manutentivi successivi, alla data di nascita del manufatto in esame, abbiano finalizzato la rimozione e l’applicazione anche di malte non idonee alla muratura preesistente spesso erroneamente basiche.
Possiamo affermare che anche in presenze di malte a base calce, storicizzate e decadenti è consigliato, nell'intervento di Restauro, sempre aggiungere nelle nuove formulazioni di malte a base di calce materiali pozzolanici come: pomice, cocciopesto, sabbie silice; comunque atte a rendere le malte “idraulicamente attive” in modo naturale, idonee ad una muratura storiche che per natura soffre l’umidità .
PRESENA DI LICHENI E CONSEGUENTE ATACCO BATTERIOLOGICO.
Un altro caso di degrado, che molto spesso definisce la scelta della rimozione degli intonaci di sottostrato, è quello dato dalla nidificazione dei licheni.
I più pericolosi, non sono certo quelli di superficie rilevabili sullo strato esterno dell’intonaco ( che potrebbero essere eliminati con trattamento biocida) ma, senza ombra di dubbio più pericolosi sono i licheni annidati, su fratture definibili a ragnatela, che determinano un attacco di sottostrato che molto spesso genera un distacco di porzioni di lastre d'intonaco, nel suo intero spessore, fino alla porzione muraria definita dalla interfaccia di adesione tra intonaco di sottostrato e la muratura fatta di conci e listatura. Questo tipo di distacco è rilevabile attraverso battitura del corpo d'intonaco esaminato.
QUALI INTONACI MANTENERE.
Gli intonaci da mantenere saranno, oltre a quelli che caratterizzano la matrice generante la nascita dell’immobile, anche quelli applicati in interventi postumi ed identificabili come conformi per caratteristica morfologica chimica e meccanica ai principi d'applicazione di malte naturali.
In ogni caso gli intonaci da mantenere dovranno presentarsi: stabili e ben solidi, privi da attacchi di licheni (di profondità) prima e batteriologici dopo che inficerebbero sempre la staticità dell’intero pacchetto degli intonaci esaminati, principalmente per l’impossibilità di debellarli integralmente.
Fatte salve le analisi di partenza fin qui esposte, sempre e per ogni caso, si procederà con accurata analisi, questa caratterizzerà il nostro intervento in modo da perseguire decisioni quanto più appropriate, per la salvaguardia ed il mantenimento nel tempo del manufatto in esame.
L’intervento che definisce il mantenimento o la rimozione dell’Intonaco Storico o Storicizzabile, necessita di metodiche Specialistiche progettate, perseguite e specifiche per ogni singolo caso preso in esame.
Addì 16 maggio 2012